Alla caccia della terza dimensione
La sintesi e l'utilizzo di foglietti di grafene è ormai un processo diventato routine da quando, nel 2004, questo materiale è stato isolato per la prima volta. Di recente, gli sforzi dei ricercatori si sono concentrati nel controllo della sua morfologia tridimensionale. Aggiungere una dimensione ad un foglietto di grafene, infatti, è un requisito necessario per molte delle applicazioni pensate per questo materiale, come ad esempio la produzione di membrane porose per il filtraggio delle acque o la creazione di una nuova generazione di dispositivi elettronici. Ci sono già riusciti nel 2015 i ricercatori dell'Università dell'Illinois e, all'inizio di quest'anno, anche un team di scienziati del MIT di Boston. La tecnica, sviluppata dall'Università di Jyväskylä, in Finlandia e dal National Synchrotron Radiation Research Center di Taiwan, è tuttavia il metodo più facile e veloce messo a punto finora per plasmare il grafene tridimensionalmente. I ricercatori, infatti, sono stati in grado di ottenere da un foglietto bidimensionale di grafene una piramide alta 60 nm (ben 200 volte lo spessore del foglietto di partenza) attraverso l'uso di un raggio laser a luce pulsata. Inoltre, altre forme sono state ottenute variando il percorso compiuto dal laser e la sua intensità.
La piramide alta 60nm ottenuta a partire da un foglietto bidimensionale di grafene. Immagine: Academy of Finland