Un primo piano della mandibola, a pochi passi dal luogo del ritrovamento, nell'area di ricerca di Ledi-Geraru, in Afar, Etiopia (immagine: Brian Villmoare)
Tratti moderni…
Il secondo aspetto che ha suscitato molto interesse negli scienziati è la morfologia della mandibola, di cui è rimasta la parte sinistra insieme a 5 denti. Un esame accurato ha rivelato caratteristiche avanzate, per esempio molari sottili, premolari simmetrici e una forma uniformemente proporzionata. Tutti tratti che distinguono i primi rappresentanti del genere Homo, come Homo habilis di 2 milioni di anni fa, dal più scimmiesco Australopithecus di poco antecedente.
…e tratti scimmieschi.
Accanto a queste caratteristiche moderne, tuttavia, ve ne sono di primitive come il mento sfuggente, che riconduce la mandibola a un antenato simile a Lucy. Si tratta quindi di un fossile di transizione, con un mosaico di tratti primitivi e moderni. All’epoca in cui viveva l’ominide a cui appartiene, quella parte di Africa stava attraversando profondi cambiamenti climatici, con ripercussioni sulle comunità animali e un probabile impatto anche sull’evoluzione umana.
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Homo, più antico di 500 mila anni
Un fossile di 2,8 milioni di anni scoperto in Etiopia retrodata la comparsa del genere Homo di circa 500 mila anni.