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Ingannati dalla luna

Le lunghe code della ali posteriori di alcune falene solo per noi sono splendidi ornamenti, per loro sono un salvavita contro gli attacchi dei pipistrelli.
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I pipistrelli (in particolare i microchirotteri) cacciano insetti in volo di notte grazie al biosonar, un sistema di ecolocalizzazione basato sugli ultrasuoni e sfruttato anche dai delfini e da alcuni uccelli che vivono in grotte. Vedere con le orecchie Questi animali emettono impulsi sonori ad alta frequenza che il nostro orecchio non percepisce e che rimbalzano sugli ostacoli. Ascoltandone l’eco sono quindi in grado di costruirsi una mappa acustica usata per orientarsi al buio o per individuare prede, determinandone non solo la distanza, ma anche le dimensioni e perfino il tipo. Una corsa agli armamenti Spesso in natura a ogni invenzione geniale corrispondono contromisure più o meno efficaci, così ci sono falene che percependo gli ultrasuoni e l’avvicinarsi della minaccia, all’ultimo secondo chiudono le ali e si lasciano cadere a peso morto. Altre falene della famiglia degli Sfingidi sono perfino capaci di emettere ultrasuoni antipipistrello capaci di confonderli. La bellissima Actias luna, che appartiene alla famiglia dei Saturnidi, è una delle più grandi falene del Nord America. Come molte altre falene non ha orecchie per percepire gli ultrasuoni, e le sue dimensioni dovrebbero perciò renderla un facile bersaglio, eppure è in grado di sfuggire alla metà degli attacchi dei pipistrelli.

La falena Actias luna ha ali posteriori ornate di lunghe code, che non sono il prodotto di una selezione sessuale come si è creduto a lungo, ma un’efficace difesa dagli attacchi dei pipistrelli (immagine: Wikimedia Commons)

Code salvavita Il suo segreto è stato svelato da uno studio pubblicato sui Proceeding of the National Academy of Sciences da un gruppo di ricercatori statunitensi. I maschi e le femmine di questa specie possiedono lunghe code sulle ali posteriori, che a quanto pare funzionano da deflettori acustici. In altre parole, creano delle scie sonore che attirano gli attacchi dei pipistrelli nel 55% degli incontri: come risultato, il bersaglio viene mancato, oppure vengono strappate solo le code, mentre la falena resta incolume e può fuggire. La cena è servita I ricercatori hanno liberato 200 falene luna, a metà delle quali erano state tagliate le code, in una grande voliera insieme a 8 pipistrelli affamati della specie serotino bruno (Eptesicus fuscus) e ad altre falene brune prive di code. La grande abbuffata è stata ripresa con telecamere a infrarossi ad alta velocità, mentre registratori a ultrasuoni hanno registrato i vocalizzi dei pipistrelli.
Un video che mostra attacchi di pipistrelli a una falena luna, falliti grazie alla deflessione acustica del loro biosonar creata dalle code del lepidottero (fonte: YouTube)
Alla fine della mattanza, tutte le falene senza coda erano state divorate, mentre metà delle falene luna erano sopravvissute. I video hanno mostrato che le code non influenzano le capacità di volo, ma sono in grado di depistare efficacemente i pipistrelli. Le Actias luna mutilate avevano una probabilità 9 volte maggiore di finire tra le loro fauci. Una strategia comune? Studi filogenetici hanno rivelato che le ali posteriori lungamente caudate si sono evolute indipendentemente 4 volte nei Saturnidi di tutto il mondo. È probabile (ma attendiamo la conferma degli studiosi) che queste appendici svolgano la stessa funzione antipredatoria; in tal caso, sarebbero i tanto diffamati pipistrelli gli artefici dell’incomparabile bellezza di queste falene.   Immagine banner in evidenza: modificata da flickr e agraria.org Immagine box in homepage: Wikimedia Commons 
Actias_luna_in_Florida
Actias_luna_box
actias banner

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