Che i modelli culturali abbiano una forte influenza sulle performance scolastiche di alunni e alunne non è certo una novità. Ma un lavoro pubblicato da poco da due ricercatrici dell’Institute for the Study of Labor (IZA) di Bonn danno sostanza alla teoria grazie a una corposa analisi di confronto tra i risultati dei test OCSE-PISA 2009 nei diversi paesi e, per quanto riguarda la Spagna, anche tra le diverse regioni. Il paper, intitolato «Gender Gaps in PISA Test Scores: The Impact of Social Norms and the Mother’s Transmission of Role Attitudes», è disponibile come working paper, quindi non ancora filtrato dal processo di valutazione peer review tipico delle pubblicazioni scientifiche, in .pdf. L’idea è che in questa fase il lavoro possa ancora essere raffinato e modificato, anche con il contributi dei commenti che eventualmente arriveranno alle autrici, prima di essere pubblicato in forma tradizionale.
Da anni diversi studi cercano di spiegare perchè le ragazze, in media, abbiano risultati più bassi nei test di matematica e più alti in lettura nei test scolastici come quelli del sistema di valutazione OCSE-PISA. Per molto tempo, la ragione si è cercata a livello organico, confrontando la fisiologia, la struttura o il funzionamento del cervello di uomini e donne. Negli ultimi anni però si sta affermando una linea di interpretazione che guarda sempre più ai determinanti sociali, culturali, economici e non ai fattori biologici.
A partire da inizio anni '90 molti autori hanno proposto, spesso riuscendo a stabilire anche delle evidenze supportate da dati, una spiegazione che vede nei modelli educativi e nel ruolo delle donne e delle madri durante gli anni della crescita dei bambini e degli adolescenti la ragione principale di queste differenze. In sostanza, nei paesi dove esiste un maggiore equilibrio tra i ruoli sociali di uomini e donne, dove ci sono meno barriere all’entrata delle donne non solo nel mondo del lavoro ma anche ai livelli decisionali e di responsabilità, la differenza tra i risultati di studenti e studentesse nell’ambito matematico tende ad assottigliarsli, a ridursi in modo significativo. Il vantaggio nella lettura, al contrario, si fa ancora più evidente.
In particolare, un effetto dirompente sembra giocarlo il ruolo della madre: una donna che lavora fuori casa, e che ha dunque un ruolo non solo sociale ma anche economico forte anche al di fuori della famiglia, influisce molto sulle performance scolastiche delle proprie figlie, migliorandole. Anche se, curiosamente, non ha alcun effetto sulle performance dei propri figli maschi.
Le autrici di questo studio, le ricercatrici Ainara González de San Román e Sara de la Rica Goiricelaya confermano dunque questo filone di ricerche consolidandole grazie ai dati dei test OCSE-PISA 2009, ribadendo che nelle società più eque, dove le opportunità e i ruoli socio-economici sono ben distribuiti tra uomini e donne, le ragazze ottengono migliori risultati avvicinandosi alle performance maschili in matematica e aumentando il proprio vantaggio in lettura. Dati assolutamente confermati anche dalle differenze regionali interne a un paese marcato da forti disomogeneità come la Spagna, un caso probabilmente assai più vicino all’Italia di quanto non possano esserlo paesi del Nord Europa.
Il working paper in .pdf «Gender Gaps in PISA Test Scores: The Impact of Social Norms and the Mother’s Transmission of Role Attitudes»
Le tabelle internazionali OCSE-PISA 2009 con tutti i dati comparati in .pdf
Le tabelle nazionali OCSE-PISA 2009 in .pdf