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Juno rivela i poli di Giove

La sonda Juno della NASA ha raggiunto Giove lo scorso 4 luglio, rivelando caratteristiche mai viste prima delle regioni polari.
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Dopo un viaggio durato quasi 5 anni, la sonda Juno della NASA è arrivata a Giove il 4 luglio del 2016. Le immagini dei poli del gigante gassoso, scattate a distanza ravvicinata (fino a 4200 km), hanno stupito i ricercatori. E rivelato l’unicità di Giove rispetto a tutti gli altri pianeti gassosi del Sistema solare.  

Un polo nord come nessuno

«È il primo sguardo sul polo nord di Giove, e non assomiglia a nulla di quanto abbiamo visto o immaginato prima» ha detto Scott Bolton, primo ricercatore del Southwest Research Institute di San Antonio. «È più blu lassù rispetto ad altre parti del pianeta, e ci sono un sacco di tempeste. Non vi è traccia delle bande latitudinali e delle caratteristiche cinture che siamo abituati a vedere. Da queste immagini è difficile riconoscerlo come Giove. Le nuvole hanno ombre, suggerendo che si trovano a quota superiore rispetto ad altre caratteristiche del pianeta».
A sinistra, la prima visione del polo nord di Giove ripreso dalla sonda Juno della NASA (Immagine: NASA); a destra, le caratteristiche fasce e cinture di Giove visibili dalla Terra (Immagine: Flickr)  

La prima aurora australe

Alcune delle immagini più straordinarie delle regioni polari a lunghezze d’onda nell’infrarosso sono state ottenute dal Jovian Infrared Auroral Mapper (JIRAM), fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana. Alberto Adriani, co-ricercatore presso l’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali di Roma non nasconde il suo entusiasmo: «Sapevamo che le prime immagini a infrarossi del polo sud di Giove potevano rivelarci l’aurora meridionale del pianeta - finora sfuggita a ogni strumento da Terra o dallo spazio - ma siamo rimasti meravigliati nel vederla per la prima volta. Sembra molto luminosa e ben strutturata».
La prima immagine a infrarossi dell'aurora meridionale di Giove (Immagine: NASA)  

La voce di Giove

Altri dati unici sono stati raccolti da Juno con la missione Radio/Plasma Wave Experiment (Waves), che ha registrato le trasmissioni di suoni spettrali che provengono da sopra il pianeta. Queste emissioni radio da Giove, le più forti del sistema solare, erano note dal 1950, ma non erano mai state analizzate da una distanza così ravvicinata. Sono la voce delle particelle energetiche che creano le estese aurore sul polo nord, ancora tutte da studiare.   — Immagine banner in evidenza: NASA Immagine box in homepage: Wikimedia Commons
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Aurora Giove

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