Frattale a chi?
I frattali sono oggetti matematici dotati di una caratteristica ben precisa: sono auto-simili. Questo significa che espandendo un frammento di questo oggetto si ottiene una struttura che è del tutto simile alla forma di partenza. In altre parole, un frattale si ripete nella sua forma su scale diverse e, quindi, ingrandendo una sua qualunque parte sembrerà di vedere esattamente proprio la forma che abbiamo ingrandito, ma su scala più piccola. Nonostante un frattale sia spesso descritto da un equazione matematica piuttosto complessa, il risultato "visivo" è decisamente affascinante. Ne sono un esempio le tante immagini riconducibili all'insieme di Mandelbrot, uno dei frattali più famosi. Anche la natura produce diverse forme di frattali, come ad esempio la forma dei cristalli di ghiaccio, di alcune foglie o di qualche ortaggio (il broccolo romanesco ne è un bellissimo esempio).
Un passo dell'Insieme di Mandelbrot (Immagine: Wikimedia Commons)
I multifrattali sono oggetti matematici ancora più complessi, in quanto si definiscono come frattali di frattali. Non sono, tuttavia, una semplice somma di frattali: per ottenere una struttura simile a quella di partenza le singole parti del multifrattale devono essere espanse a velocità diverse. Si tratta quindi di oggetti non lineari e decisamente complessi. Ma cosa ha a che fare tutta questa matematica con la letteratura?