In altre specie, come il cammello o il lama, l'allungamento del collo è il risultato aumento di numero delle vertebre cervicali. Nelle giraffe, si tratta invece di un aumento della lunghezza delle vertebre già presenti (Foto: Wikimedia Commons).
Un animale simbolo
A Lamarck va senza dubbio il merito di aver intuito che le specie non sono fisse ed immutabili. Eppure, per quanto le protogiraffe si possano essere sforzate ad allungare il collo, non è stata certo la loro buona volontà ad essere premiata dall'evoluzione. Piuttosto, come ha descritto Darwin, è stata l'apparizione casuale di giraffe con il collo più lungo che, unita a cambiamenti climatici, ha favorito nel tempo gli animali che più facilmente potevano cibarsi degli unici germogli rimasti, quelli sui rami più alti. Ma nel caso specifico delle giraffe, come si è passati da una protogiraffa bassa e con il collo tozzo agli eleganti esemplari di Giraffa camelopardalis che possiamo ammirare oggi? Per rispondere a questa domanda, i ricercatori sono andati a stanare in tutto il mondo i fossili della vertebra cervicale C3, la principale responsabile dell'allungamento del collo. A partire da un campionario di 71 vertebre, rappresentativo di tutto il genere Giraffidae, è iniziato il lungo lavoro di confronto, per mettere in ordine temporale tutte le tappe dell’allungamento.
Le tappe evolutive del collo delle giraffe (Immagine: Danowitz M et al. Royal Society Open Science, 2015).
gaetano
03 settembre 2022 alle 01:57
bello