Una gocciolina di nano-DNA condensato con all’interno gocce più piccole (visibili a sinistra in luce polarizzata) in cui il DNA si trova nella fase di cristallo liquido. Le gocce di cristalli liquidi agiscono come “micro-reattori” per l'assemblaggio di catene più lunghe (immagine: Noel Clark, University of Colorado)
Basta un poco di chimica
La nuova ricerca dimostra che l’auto-assemblaggio spontaneo di frammenti di DNA di pochi nanometri di lunghezza in ordinati cristalli liquidi può guidare la formazione di legami chimici che collegano insieme le catene corte di DNA per formare catene più lunghe, senza l’ausilio di meccanismi biologici. I cristalli liquidi sono una forma di materia che ha proprietà intermedie tra quelle dei liquidi convenzionali e quelle di un cristallo solido – per esempio un cristallo liquido può fluire come un liquido, ma le sue molecole possono essere orientate in modo più simile a un cristallo.
Nascita di un acido nucleico
Le osservazioni dei ricercatori suggeriscono che ciò possa essere accaduto sulla Terra primordiale. In presenza di opportune condizioni chimiche, l’autoassemblaggio spontaneo di piccoli frammenti di DNA a doppio filamento può portare alla formazione di polimeri più lunghi costituiti da unità ripetitive.
Non sappiamo con certezza se le cose siano andate così, ma la vita ha trovato soluzioni a problemi che sembrerebbero impossibili da superare. Un mondo pre-RNA dominato da frammenti simili a DNA è ora l’ipotesi più plausibile. Fino alla prossima rivoluzionaria scoperta.
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La vita a DNA degli esordi
Le proprietà di auto-organizzazione del DNA potrebbero aver consentito la formazione di catene chimiche abbastanza lunghe da supportare la vita primitiva, quattro miliardi di anni fa.