La massa ossea di un cacciatore-raccoglitore confrontata con quella di un agricoltore (immagine: Timothy Ryan)
La vita nomade rende robusti
I ricercatori hanno analizzato l'osso trabecolare della testa femorale di quattro distinte popolazioni umane che rappresentano cacciatori-raccoglitori nomadi e agricoltori sedentari, tutti trovati nella stessa zona dello stato americano dell'Illinois (quindi, probabilmente, geneticamente simili).
La struttura trabecolare è risultata molto simile in tutte le popolazioni, con una sola eccezione: i cacciatori-raccoglitori presentano una percentuale molto maggiore di materiale osseo rispetto all’aria. L’ispessimento osservato secondo i ricercatori era frutto di un’intensa attività fisica, dal momento che queste popolazioni vagavano nel paesaggio in cerca di sostentamento.
Il continuo sforzo avrebbe causato danni di lieve entità, e come risposta la trama dell’osso sarebbe cresciuta in forza e spessore nel corso della vita, fino a un picco di resistenza in grado di controbilanciare il deterioramento dovuto all’età.
Attenti al sofà
Dopo aver escluso le differenze di dieta e cambiamenti nella dimensione del corpo come possibili cause, i ricercatori hanno concluso che la riduzione dell’attività fisica è la causa principale della perdita di robustezza delle ossa umane attraverso millenni.
I loro dati smentiscono la teoria secondo cui, a un certo punto dell'evoluzione umana, le nostre ossa siano diventate più esili perché non c'era abbastanza cibo o abbastanza calcio per sostenere uno scheletro più denso. I cacciatori-raccoglitori hanno uno scheletro in linea con quello di primati di pari corporatura, e il calcio non è utile oltre un certo limite.
Sette milioni di anni di evoluzione hanno forgiato gli ominidi per l'azione e l'attività fisica, ma è solo negli ultimi 50-100 anni che siamo diventati così pericolosamente sedentari. Nemmeno un allenamento estenuante potrebbe ridarci la robustezza ossea perduta, ma un esercizio regolare potrebbe farci invecchiare meglio, riducendo il rischio di fratture al femore e altre ossa.
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L’insostenibile leggerezza del nostro scheletro
Il passaggio da uno stile di vita da raccoglitori-cacciatori a quello sedentario da agricoltori ha modificato il nostro scheletro, rendendolo più leggero e fragile. Una tendenza in forte aumento, visto che molti di noi trascorrono gran parte del tempo seduti.