Nel Sud dell’Australia, un gruppo di paleontologi ha rinvenuto i resti fossili del più antico animale dotato di scheletro. L’animale, i cui resti fossili risalgono al periodo geologico Ediacarano, è stato battezzato Coronacollina acula, un riferimento esplicito alla sua struttura: una collinetta circolare, dotata di lunghi aculei.
Dai rilievi effettuati si deduce che Coronacollina acula viveva sul fondo del mare: si trattava di un animale simile ad una spugna, delle dimensioni di tre o massimo cinque centimetri. Come mostra la ricostruzione in figura, dal corpo centrale di Coronacollina acula si dipartivano delle specie di aculei della lunghezza di 20-40 centimentri, forse importanti per permettere alla spugna di ancorarsi al fondo del mare. Si trattava molto probabilmente di una specie gregaria (cioè costituita da numerosi esemplari raggruppati nello stesso spazio), tanto che gli scienziati hanno rinvenuto centinaia di fossili analoghi nella stessa area.
La vita degli animali prima del Cambriano
I resti fossili di Coronacollina acula sembrano risalire a circa 550-560 milioni di anni fa: una datazione che colloca temporalmente le sue strutture scheletriche nel periodo Ediacarano (il terzo e ultimo periodo geologico dell'era Neoproterozoica) e precedente quindi alla grande diversificazione di strutture anatomiche che si osservò durante il Cambriano.Tuttavia, la struttura di Coronacollina acula ricorda da vicino quella di altre spugne risalenti al periodo Cambriano, suggerendo un legame evolutivo diretto tra organismi vissuti in ere geologiche diverse.
La scoperta è di particolare importanza perché va a riempire il vuoto tassonomico che fino a poco tempo fa portava a credere che la comparsa di organismi dotati di scheletro fosse avvenuta in modo improvviso e repentino durante il Cambriano. Coronacollina acula con i suoi aculei dimostra invece che gli animali del periodo Pre-cambriano avevano già contribuito a spianare la strada all’evoluzione di quella che sarà una delle strutture anatomiche più importanti degli animali moderni.
Anche se lo scheletro di Coronacollina acula funzionava solo come struttura di supporto per i tessuti molli, si tratta comunque di un’innovazione evolutiva di straordinaria importanza: quella che porterà allo sviluppo di strutture sempre più complesse e resistenti, come quelle che negli animali moderni forniscono non solo supporto, ma anche resistenza agli attacchi dei predatori.