Non ci sono dubbi che su Marte ci fosse una certa quantità di acqua allo stato liquido, ma oggi il pianeta è più secco di quanto si possa immaginare. Eppure quel poco di vapore acqueo che è rimasto nella sottilissima atmosfera del Pianeta Rosso, in particolari condizioni, potrebbe accumularsi nel suolo grazie a un sale. Questa la scoperta di un gruppo di geologi appena pubblicata su Nature Geoscience dopo un anno di osservazioni atmosferiche condotte con lo strumento REMS di Curiosity.
Ricetta per una salamoia marziana
Gli scienziati non hanno osservato direttamente acqua liquida, ma sono riusciti a stabilire che su Marte può esistere la deliquescenza. Si tratta del fenomeno per il quale, nel giusto intervallo di temperatura e umidità relativa, alcuni sali assorbono dall'atmosfera una quantità di acqua sufficiente a scioglierli, creando una soluzione acquosa detta salamoia.
Per un intero anno marziano (corrispondenti a più o meno due anni terrestri) gli scienziati hanno misurato le variazioni di temperatura e umidità all'interno del cratere Gale, luogo di atterraggio di Curiosity. Tutto questo è stato possibile grazie allo strumento REMS (Rover Environmental Monitoring Station): una vera e propria centralina per il monitoraggio ambientale di Marte progettata e costruita in Spagna.
La presenza di sali perclorati era stata invece già accertata in precedenza dai risultati del laboratorio chimico di Curiosity, SAM.
E col favore delle tenebre...
Secondo i ricercatori nel luogo dove è atterrato Curiosity le condizioni giuste per la deliquescenza si presentano di notte entro i primi 5 cm di terreno, quando l'abbassamento di temperatura della già gelida aria marziana ne aumenta l'umidità relativa. Curiosity si trova però sull'equatore di Marte: a latitudini più alte, ancora più fredde, le condizioni per deliquescenza potrebbero essere meno transitorie. Gli scienziati hanno inoltre stimato che al di sotto dei 15 cm di profondità, dove temperatura e umidità sono molto più costanti, è possibile che i sali perclorati siano perennemente idratati. Il professore di scienze dell'atmosfera Javier Martin-Torres (Luleå University of Technology) ha dichiarato: «Vicino alla superficie le condizioni di Marte sono oggi a malapena favorevoli per la vita microbica come noi la conosciamo, ma la possibilità che si formino salamoie su Marte ha più vaste implicazioni per l'abitabilità e per i processi geologici legati all'acqua».
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