Le grotte sono spesso vere miniere d’oro per i paleontologi. Molti animali e ominidi le hanno utilizzate come rifugio o ci sono caduti dentro, trasformandole nelle proprie tombe. A distanza di millenni, i loro resti ci raccontano un mondo perduto e affascinante.
Una spedizione internazionale di ricercatori e speleosub ha rinvenuto il più antico scheletro umano completo del Nuovo Mondo in una grotta sommersa di Hoyo Negro, in Messico, a più di 40 metri sotto il livello del mare. Hoyo Negro - in spagnolo “occhio nero” - è una fossa profonda che fa parte del sistema di grotte Sac Actun, nella penisola dello Yucatán.
I resti scheletrici, circondati da quelli di animali estinti, appartengono a una minuta adolescente di 15-16 anni, alta meno di un metro e mezzo. “Naia”, come è stata ribattezzata, visse tra i 12 000 e i 13 000 anni fa durante l’ultima glaciazione, nel tardo Pleistocene.
Gli speleosub Alberto Nava e Susan Bird trasportano il cranio di Naia su un supporto girevole, in modo che possa essere fotografato da ogni angolazione per poi creare un modello 3-D (immagine: Paul Nicklen/National Geographic)
L'eccezionale ritrovamento, descritto su Science, fa luce sui primi abitanti del continente americano e sui loro rapporti genetici con i nativi americani contemporanei. È la prima volta, infatti, che i ricercatori riescono a ricostruire un completo identikit dei cacciatori-raccoglitori provenienti dall’Asia che tra 26 000 e 18 000 anni fa attraversarono il ponte di terra sullo stretto di Bering per colonizzare le Americhe.
La datazione al radiocarbonio diretta e indiretta è stata effettuata sullo smalto dei denti e su semi contenuti in escrementi di pipistrello. Combinata con il metodo uranio-torio, applicato ai depositi di calcite sulle ossa, ha rivelato che si tratta di uno degli scheletri più antichi rinvenuti nel Nuovo Mondo. È anche il più completo di età superiore a 12 000 anni, dal momento che presenta tutte le principali ossa del corpo e un cranio intatto con una serie completa di denti.
Il video del ritrovamento di Naia nella grotta sommersa di Hoyo Negro, in Messico (fonte: YouTube)
L’analisi del DNA estratto da un dente del giudizio ha confermato un legame diretto tra i paleoamericani, i primi colonizzatori delle Americhe, e i moderni nativi americani. Naia appartiene infatti all’aplogruppo D, subaplogruppo D1, un lignaggio genetico derivato dall’Asia che si trova solo in America. Ciò suggerisce che le differenze tra i due gruppi etnici siano il risultato di un'evoluzione in situ piuttosto che di migrazioni distinte da patrie diverse.
Nella stessa grotta sono stati trovati i resti di oltre 26 grandi mammiferi, inclusi tigri dai denti a sciabola e bradipi giganti, che erano in gran parte estinti in Nord America 13 000 anni fa.
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