Quando Jack Andraka è salito sul palco dell’Intel International Science and Engineering Fair si vedeva chiaramente che non era abituato a indossare giacca e cravatta. È logico per qualcuno come lui che si trova a proprio agio davanti a un computer collegato alla Rete o dietro un bancone di laboratorio. Ma ritirare il Gordon E. Moore Award, il premio intitolato a uno dei più importanti innovatori della storia del computer, poteva ben valere una giornata senza scarpe da ginnastica e t-shirt. In fin dei conti, si trattava di ritirare un assegno da 75 mila dollari in borse di studio e, quando hai quindici anni e vivi negli Stati Uniti poter già permettersi una buona università per il proprio futuro, non è cosa da poco.
La concorrenza era agguerrita: oltre mille e cinquecento altri geni delle scienze e dell’ingegneria, rigorosamente teenager. Jack Andraka li ha battuti tutti e dei tre «sul podio» era decisamente il più giovane.
La vita in un test
La storia di Jack è una parabola tipicamente americana. Nato a Crownsville, una cittadina del Maryland, ha un incontro con il cancro al pancreas quando lo zio ne muore, lasciando nel ragazzo un interesse quasi ossessivo per questa patologia. Comincia così a consultare tutto quello che sul web è disponibile sull’argomento: articoli scientifici a libero accesso, review di importanti scienziati, riviste specializzate. In questa ricerca il miglior alleato è Google, motore di ricerca che gli permette di scavare a fondo nel «mare magnum» di informazioni del web.
Questa sarà la motivazione per cui Intel deciderà di premiarlo. Come dichiara nell’intervista alla BBC, che potete vedere qui sotto (in inglese): "Questo lavoro non sarebbe stato possibile senza la disponibilità delle informazioni del web".
Ma è solo l’inizio, perché dal confronto delle idee di altri bisogna riuscire a mettere a fuoco la propria. E Jack ce l’ha.
168 volte più veloce. E meno caro
Da quello che ha potuto leggere e studiare, Jack ipotizza che sia possibile individuare in un piccolo quantitativo di sangue la presenza di un marcatore del cancro al pancreas, la mesotelina, presenta fin dalle fasi precoci della malattia. Secondo Jack si può immaginare un sensore semplicissimo, con due elettrodi, in grado di misurarne la quantità e utilizzabile in qualsiasi ambulatorio medico. Ma per passare dalla teoria alla pratica bisogna passare dal laboratorio, cui Jack non ha accesso. Allora spedisce oltre duecento email a tutti i ricercatori americani che si occupano di tumore al pancreas, nella speranza che qualcuno gli risponda e sia disposto a testare le sue idee. Il suo uomo è Anirban Maitra della Johns Hopkins University di Baltimora. Gli dice semplicemente "vieni e parliamone": un atto di apertura e fiducia che dalle nostre parti non si vede mai.
Ma Maitra ha fatto bene a parlare con Jack e a mettergli a disposizione il laboratorio del suo team: il test ideato dal ragazzo funziona. Non solo: è estremamemte più rapido di tutti quelli a disposizione fino ad allora e anche 100 volte più sensibile. Ma non è finita: costa solamente poco più di un dollaro a test.
L’American Cancer Society ha definito il metodo di Andraka «rivoluzionario» e ha dichiarato che potrebbe essere la strada per i test per altri tipi di tumore.
Una storia tipicamente americana, ma sapere che c'è chi, come Intel, mette a disposizione 3 milioni di dollari in borse di studio per ragazzi brillanti è la classica buona notizia che fa ben sperare per il futuro. Almeno per quello di tutti i Jack degli Stati Uniti.