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Oranghi: alle radici evolutive della cultura

Un studio getta finalmente un po’ di luce su un aspetto fino ad oggi molto dibattuto tra gli antropologi: non solo l’uomo, ma anche alcune grandi scimmie sarebbero in grado di apprendere schemi di comportamento sociale e trasmetterli alle generazioni successive.
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Uno studio getta finalmente luce su un aspetto fino ad oggi molto dibattuto tra gli antropologi: non solo l’uomo, ma anche altri primati sono in grado di apprendere schemi di comportamento sociale e trasmetterli alle generazioni successive. In altre parole, anche le grandi scimmie possiedono una propria cultura, un insieme di nozioni che non dipende né da un imprinting genetico, né dall’interazione con l’ambiente circostante. Si tratta invece di vere e proprie abitudini o schemi comportamentali che, proprio come nell’uomo, vengono appresi e condivisi all’interno del gruppo.  
Un orango Pongo abelii nel suo habitat naturale, sull'Isola di Sumatra (Immagine: Flickr)  

Genetica, ambiente e cultura

Protagonisti dello studio sono state nove diverse popolazioni di oranghi del genere Pongo che vivono liberi nelle foreste pluviali di Sumatra e del Borneo. La ricerca, condotta da antropologi dell’Università di Zurigo, mirava a comprendere l’origine delle differenze comportamentali dei gruppi in base al diverso ambiente da loro abitato. Per farlo, i ricercatori hanno combinato diversi tipi di informazioni: oltre centomila ore di analisi comportamentale, il profilo genetico di più di centocinquanta oranghi e lo studio per via satellitare degli ecosistemi ambientali caratteristici dei diversi gruppi. Si tratta del più vasto archivio di dati su cui ricercatori in questo campo abbiano mai messo le mani. È proprio grazie a questa notevole mole di informazioni che è stato possibile comprendere quali comportamenti vengono influenzati da fattori genetici, quali da fattori ambientali e quali sono invece frutto del bagaglio culturale del gruppo. Nell’uomo, il passaggio di nozioni, scoperte e innovazioni da una generazione all’altra avviene attraverso il binomio insegnamento-apprendimento: si tratta del meccanismo base della cultura umana, nonché il principio su cui si fonda il nostro tessuto sociale. Le nozioni trasmesse o apprese influenzano profondamente alcuni aspetti del nostro comportamento e le nostre capacità di adattamento, tanto che l’elemento culturale è stato a lungo ritenuto ciò che distingue gli esseri umani dagli altri animali. Almeno fino ad una decina di anni fa, quando un gruppo di biologi osservò per la prima volta negli oranghi comportamenti con radici culturali. La variazione geografica del comportamento di queste scimmie non sembrava avere radici genetiche né ambientali, suggerendo che fossero il risultato di un processo culturale all’interno dei diversi gruppi di grandi scimmie. L’osservazione finì con il sollevare un intenso dibattito, la cui eco è giunta fino ai nostri giorni. Oggi lo studio dei ricercatori svizzeri sembra dare finalmente ragione a quell’osservazione, dimostrando il ruolo chiave della plasticità comportamentale nell’adattamento ad un certo ambiente.

Sull’Aula di Scienze, per approfondire: Homo sapiens: una grande mostra per una grande storia Intervista a Giorgio Vallortigara sulle conoscenze innate della mente animale   _____ Immagine banner: Wikimedia Commons Immagine box: Flickr
Pongo abelii
Pongo abelii
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