Segnali dal centro della Terra
Il nostro Pianeta si è formato circa 4.56 miliardi di anni fa a partire da una gigantesca nube fredda di gas e polveri finissime che iniziò, non si sa bene il perché, a collassare su sé stessa e a formare un enorme vortice. Le collisioni tra ghiacci e polveri contenute in questo gigantesco "frullatore" portarono alla formazione di aggregati sempre maggiori, chiamati plantesimali. L'aggregazione di plantesimali diede origine, tra gli altri, anche al nostro pianeta. Inizia così la storia della Terra, che ha attraversato una lunghissima fase di accrescimento e una, altrettanto lunga, di differenziazione che l'ha portata ad assumere la struttura "a involucri" che la caratterizza oggi. Sotto la crosta terrestre, infatti, si nascondono un mantello di silicati, un nucleo esterno liquido formato da ferro e nichel e un nucleo interno solido, composto da ferro (abbiamo parlato in modo più dettagliato del nucleo terrestre qui).Struttura interna della Terra (Immagine: Wikipedia)
Un cuore pieno di ossigeno
Mettendo insieme le informazioni derivanti dalla sismologia, la fisica dei minerali e la geochimica il team di ricercatori del Lawrence Livermore National Laboratory (California) hanno capito qualcosa in più sulla formazione del nucleo terrestre e sulla sua attuale composizione. I nuovi dati raccolti raccontano di un nucleo che si è formato a partire da un oceano di magma bollente e liquido a circa 1800 km al di sotto della superficie terrestre in condizioni di ossidazione maggiore a quella presente sulla Terra oggi, dovute alla grande concentrazione di ossigeno che veniva via via incorporato nel nucleo. Ossigeno tuttora presente in una percentuale stimata variabile tra il 2.7 e il 5%, ben più, quindi, delle "tracce" ritenute presenti finora. Immagine box: Antoine Pitrou/Institut de Physique du Globe de Parise Physique Immagine banner in evidenza: Wikipedia

