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Pearls, i patogeni spiegati in dettaglio

Hanno deciso di chiamarle Pearls, perle, non senza un certo grado di ironia. Si tratta infatti di piccoli compendi, brevi saggi, sui patogeni più fastidiosi con cui abbiamo, volenti o nolenti, spesso a che fare. Virus, batteri, funghi: tutti piccolissimi e tutti molto insidiosi
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Hanno deciso di chiamarle Pearls, perle, non senza un certo grado di ironia. Si tratta infatti di piccoli compendi, brevi saggi, sui patogeni più fastidiosi con cui abbiamo, volenti o nolenti, spesso a che fare. Virus, batteri, funghi: tutti piccolissimi e tutti molto insidiosi. Anche come oggetto di studio. La ricerca nel campo dell'immunologia, micologia, virologia o batteriologia, procede veloce. Così un nutrito gruppo di ricercatori che lavorano in diversi laboratori e che frequentemente pubblicano i propri risultati sulla rivista open access PLoS Pathogens hanno deciso di aiutare insegnanti e studenti a capirci qualcosa di più e a tenersi aggiornati con le ultime ricerche in corso nel loro campo. A turno preparano, e pubblicano online, piccoli compendi, perle appunto, una serie di brevi saggi rigorosi e corretti ma molto più accessibili delle pubblicazioni scientifiche, in cui spiegano un singolo problema o argomento in modo conciso ma esaustivo, dando tutti i riferimenti a chi volesse approfondire meglio e perfino i link a molti paper disponibili online. Lezioni destinate a durare, aggiornate ma prive di troppi dettagli e quindi utili per introdurre in classe argomenti di punta come i virus e i microRna, le interazioni tra patogeni come la Candida e i batteri nelle infezioni umane, il funzionamento del sistema immunitario in caso di infezione e via dicendo. «La ricerca scientifica, come tutto il resto, è soggetta a una sorta di esuberanza irrazionale» cita l'editoriale «Pearls: a new type of open access educational resource» che dà il via alla pubblicazione delle pearls, che spiega come di fronte al flusso continuo di risultati, di errori, di momenti di entusiasmo e di smarrimento, è difficile a volte discernere e insegnare le «lezioni durature» o i «fatti fondanti» di una certa disciplina scientifica. Anche a fronte della quantità enorme di dati pubblicati continuamente dalle varie riviste. Ecco il perché delle perle. Brevi testi, di lunghezza massima di 1500 parole, strutturati secondo il formato delle domande&risposte o de «I cinque fatti importanti su X» su argomenti rilevanti nella ricerca in patologia. Avviato a inizio 2009, il progetto è ancora pienamente in corso. Le ultime perle pubblicate sono di fine dicembre e si occupano di patobiologia comparativa di patogeni fungini e di biosintesi di isoprenoidi. Ma il premio per il titolo più bello e avvincente va alla perla del 17 novembre: «Microbial Spy Games and Host Response: Roles of a Pseudomonas aeuriginosa small molecule in communication with other species».

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