La dinamica del furto
Le radici della pianta parassita penetrano nell’ospite e iniziano a sottrargli acqua, zuccheri, minerali e persino DNA e RNA. Le Orobanche "fanno propria" la refurtiva e incorporano le sequenze sottratte nel proprio genoma. Il “furto” che la pianta mette in atto è a tutti gli effetti un trasferimento genico orizzonale (HGT). Il trasferimento genico verticale è quello che avviene da organismi genitori a organismi figli della stessa specie attraverso la riproduzione. Il trasferimento orizzontale, invece, è uno scambio di materiale genetico che può avvenire tra specie diverse. Sebbene molto comune nei batteri, l’HGT è un fenomeno molto raro negli organismi pluricellulari. Gli scienziati dietro allo studio ipotizzano che le Orobanche riescano ad attuarlo per via della relazione molto stretta che instaurano con l’organismo parassitato.
Una Orobanche cumana, sulla sinistra, che parassita un girasole, sulla destra (Immagine: Christopher Clarke /Virginia Tech)