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Premio Galileo 2017: and the winner is...

La nascita imperfetta delle cose, di Guido Tonelli, edito da Rizzoli, è il racconto autobiografico appassionante (e appassionato) della scoperta del bosone di Higgs, narrato dalla voce di uno dei suoi protagonisti.
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Venerdì 5 maggio, intorno alle 18.10, Guido Tonelli si è aggiudicato il Premio Galileo 2017 con La nascita imperfetta delle cose, edito da Rizzoli. L’undicesima edizione del prestigioso premio per la divulgazione scientifica ideato e promosso dal Comune di Padova si chiude dunque con la vittoria di uno dei protagonisti della scoperta del bosone di Higgs, avvenuta al Cern di Ginevra nel 2012. Guido Tonelli ha preceduto un altro Guido, Barbujani, autore di Gli Africani siamo noi (Laterza Edizioni); al terzo posto è finito Andrea Grignolio con Chi ha paura dei vaccini? (Codice Edizioni), al quarto si sono piazzate Silvia Bencivelli e Daniela Ovadia con È la medicina, bellezza! (Carocci) e al quinto Alessandro Amato con Sotto i nostri piedi (Codice Edizioni).
La classifica finale del Premio Galileo 2017
Anche quest’anno la cerimonia di premiazione è avvenuta al Palazzo della Ragione di Padova, la cornice perfetta per la chiusura di una manifestazione che ha visto tra i suoi protagonisti i ragazzi delle scuole superiori provenienti da tutta Italia. Sono stati loro infatti a decretare il vincitore esprimendo le proprie preferenze tra i cinque libri finalisti, selezionati lo scorso gennaio dalla giuria di esperti presieduta da Dario Bressanini.  

Non solo bosone di Higgs

A distanza di due anni, quando Carlo Rovelli aveva trionfato con La realtà non è come ci appare, la fisica torna dunque regina del Premio Galileo in modo abbastanza netto (20 voti su 51). E lo fa grazie a un’opera molto particolare. La nascita imperfetta delle cose è infatti un libro in cui il classico saggio di divulgazione scientifica si fonde continuamente col racconto autobiografico. In questo modo Guido Tonelli riesce a portare il lettore dietro le quinte del Cern, restituendogli l’emozione della scoperta del bosone di Higgs, ma anche la fatica quotidiana che un ricercatore deve affrontare “per far tornare i conti” e muovere piccoli passi avanti nel mondo della ricerca scientifica. I giovani giurati si sono così trovati di fronte un libro che è un po’ il racconto della realizzazione di un sogno: quello di un ragazzo che studiava fisica, che è diventato ricercatore e che infine ha avuto la bravura e la fortuna di vivere da protagonista le fasi decisive di una delle scoperte più importanti del nostro secolo.
Guido Tonelli (al centro) pochi istanti dopo la premiazione. A sinistra, il Commissario straordinario di Padova, Paolo De Biagi; a destra Telmo Pievani, Professore ordinario all'Università di Padova
Il carattere autobiografico del libro di Guido Tonelli potrebbe dunque essere stato determinante per la vittoria del premio, a dispetto di una materia come la fisica molto spesso temuta dagli studenti e considerando anche i grandi temi trattati dagli altri libri in gara: la genetica, la biologia evolutiva e il concetto di razza raccontate da Guido Barbujani, il mondo dei vaccini, di grandissima attualità, protagonista del libro di Andrea Grignolio, la complessità dei temi legati alla salute, tra fake news e frodi scientifiche, raccontata da Silvia Bencivelli e Daniela Ovadia, le storie che ruotano intorno ai terremoti e alla ricerca in sismologia di cui parla il libro di Alessandro Amato. Cinque grandi libri finalisti, un solo vincitore. Ma noi, in attesa della prossima edizione, possiamo leggerli tutti e goderci l’ultima cartolina da Padova:

Da sinistra a destra: Dario Bressanini, presidente della giuria di esperti, Guido Barbujani, Alessandro Amato, Guido Tonelli, Andrea Grignolio, Silvia Bencivelli e Daniela Ovadia.

Qualche mese dopo l'annuncio della scoperta del bosone di Higgs Guido Tonelli aveva concesso una lunga intervista ad Aula di Scienze che puoi leggere cliccando qui.
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