Nonostante gli enormi passi avanti nel campo della computazione quantistica, le applicazioni pratiche sono ancora lontane e, in un mondo dove per la scienza, dalla fisica alla biologia, è ormai imprescindibile l’utilizzo di enormi risorse computazionali, gli ingegneri non possono aspettare: continuano a costruire computer sempre più potenti spingendo la tecnologia «tradizionale» ai suoi limiti.
L’ultimo arrivato nella ristretta (anche se in aumento) famiglia dei supercomputer è stato battezzato Titan. Creato agli Oak Ridge Laboratories, che dopo il progetto Manhattan sono rimasti un punto di riferimento per scienze applicate, è (dichiarazioni degli stessi creatori), ben dieci volte più potente di Jaguar, il suo predecessore. In effetti Titan si può definire un upgrade di Jaguar, infatti i 200 case che occupano una superficie di 404 metri quadri sono gli stessi, come pure l’impianto di raffreddamento e alimentazione.
Le caratteristiche
Per elencare le caratteristiche che come consumatori ci colpirebbero sfogliando uno dei tanti cataloghi di alta (secondo noi) tecnologia, Titan è dotato in totale di 299.008 processori AMD Opteron, ognuno a 16 core (un tipico personal computer di ultima generazione ne ha 6, come Jaguar), una memoria (RAM) totale di 718 Terabites. Ma anche se Titan non ha ovviamente niente a che vedere con i dispositivi che la maggior parte di noi usa, in realtà il suo punto di forza parte proprio da una tecnologia sviluppata soprattutto pensando ai grafici e ai giocatori: la GPU, cioè il microprocessore montato sulle schede video. Titan infatti utilizza una tecnologia ibrida che alle CPU affianca le GPU: ben 18.688 Nvidia Tesla K20, aggiungendo così centinaia di migliaia di core che, a parità di prestazione, richiedono molta meno energia.
Un punto cruciale
L’energia è appunto un fattore cruciale, poiché un supercomputer è estremamente energivoro, e gli ingegneri sono quindi orgogliosi del fatto che pur avendo decuplicato la potenza rispetto a Jaguar (e nello stesso spazio fisico), il fabbisogno energetico di Titan è appena superiore. Con oltre 20 petaFLOPS alle massime prestazioni, ora Titan è ufficialmente il più potente supercomputer del mondo.
Ma a cosa servirà?
Titan è attualmente utilizzato per simulazioni molecolari nel campo delle nanotecnologie, nello studio del comportamento dei combustibili, e per comprendere il meccanismo di fusione delle membrane cellulari. Esegue inoltre simulazioni climatiche e del trasferimento radiativo, oltre a cercare soluzioni per utilizzare al meglio il combustibile nucleare nelle centrali in funzione.Buon lavoro, Titan.