
La nuova molecola sviluppata include una parte della molecola CD4 (in rosso) e una parte della molecola CCR5 (in verde). L'inibitore è in grado di legare simultaneamente entrambi i recettori del virus (in beige). Immagine: The Scripps Research Institute
I primi studi in vivo compiuti sui macachi sembrano promettenti. Gli animali sono risultati protetti per oltre 40 settimane contro tutti i ceppi del virus in grado di provocare l'infezione, anche contro titoli virali molto alti. È presto per dire se siamo di fronte a un potenziale vaccino "universale" ma è promettente vedere che alle strategie "smart" del virus, i ricercatori sono in grado di risponde con strategie altrettanto "smart".
Immagine banner e box apertura: NIH


