I nanotermometri
Con l'avvento delle nanotecnologie c'è stato bisogno di creare anche nuovi strumenti di misura: i volumi di cui serve sapere la temperatura sono quelli di una cellula, troppo piccoli per una tradizionale sonda. Sono quindi nati diversi tipi di nanotermometri, in genere basati sulle proprietà delle molecole, tra cui quelle biologiche. Alcuni di questi termometri sono fatti di DNA. La scelta di questo materiale di costruzione è molto sensata: non solo si tratta della molecola della vita, e quindi estremamente compatibile anche con strutture viventi, ma conosciamo bene anche quanto questa sia sensibile ai cambiamenti di temperatura. Un semplice nanotermometro a DNA è costituito da una specie di asola (stem-loop) formata da un filamento di DNA ripiegato su se stesso. Quando la temperatura si alza oltre una certa soglia i nucleotidi tendono a separarsi e così facendo separano anche un fluoroforo (F) dal suo smorzatore (Q), generando un segnale fluorescente da cui è possibile dedurre la variazione di temperatura.
Stem-loop di DNA con fluoroforo e uno smorzatore Immagine: Bonnet et al., Pnas, 1999