L'idea di Luca Alessandrini
La forma del violino si è evoluta molto nel tempo, così come i materiali per la sua costruzione, ma le regole del suo funzionamento sono rimaste le stesse degli altri strumenti ad arco. La vibrazione delle corde provocata dallo sfregamento dell'archetto viene trasmessa, attraverso il ponte, alla cassa armonica. Questa è stata a lungo costruita in legno, ma ora sono disponibili anche modelli in fibra di carbonio. Le note che sentiamo fuoriescono grazie alle effe, cioè i fori di risonanza che si trovano sulla parte superiore della cassa armonica.
Il video (in inglese) spiega come il suono viene generato dal violino (sono disponibili i sottotitoli in inglese, selezionabili nell'apposito menù in basso a destra nella maschera di YouTube).
Mentre era studente del corso Innovation Design Engineering (Royal College of Art/Imperial College di Londra) Luca Alessandrini ha cominciato a riflettere sulla possibilità di sfruttare le straordinarie proprietà della tela di ragno nella costruzione dei violini. Per questo obiettivo, però, non bastava cambiare il materiale di costruzione: bisognava ripensare il violino, uno strumento ideato quasi cinque secoli fa.
Un prototipo da prima pagina
Alessandrini, che dopo la prima laurea in Scienze delle comunicazioni a Urbino ha cominciato a studiare design trasferendosi nel Regno Unito, la scorsa estate ha messo a punto due prototipi. Un violino è stato costruito usando per la cassa un materiale composito a base di seta e resina. La seta di cui parliamo è quella usata anche per i tessuti, ricavata dai famosi bachi Bombyx mori. Anche questo materiale, infatti, ha interessanti caratteristiche acustiche e, variando la miscela di resina, sarebbe possibile realizzare strumenti su misura.Una femmina di Nephila edulis (Immagine: Wikimedia Commons)
Ma il prototipo che ha fatto finire il designer in prima pagina è quello realizzato col contributo del ragno australiano Nephila edulis. Grazie al professor Fritz Vollrath dell'Università di Oxford, Alessandrini ha ottenuto tre stringhe di tela di ragno di 35 cm, che ha poi intrecciato con normale seta. Le tre stringhe non sono state usate per sostituire le corde, come nel caso del Dottor Osaki, ma sono diventate una nuova parte del violino: nel prototipo i preziosi fili sono tesi al di sotto del corde.
La funzione di questa nuova parte è quella di migliorare il suono: posti immediatamente sotto il ponte, la vibrazione dei fili durante l'esecuzione produce un suono più bilanciato di quello che si avrebbe con le sole corde. Di questo almeno sembrano certi i liutai cremonesi che hanno aiutato Luca Alessandrini nella realizzazione e nella sperimentazione dello strumento.
Lo scorso 3 novembre l'idea del violino di tela di ragno è stata premiata con l'International Student Innovation Award, che con 10.000 sterline e una pubblicità planetaria dovrebbe permettere a Luca di mettere a frutto il brevetto e portare il violino sul mercato.
______
Immagine in apertura: Flickr
Immagine box: Wikimedia Commons