I numeri da 1 a 7824 possono essere colorati di blu o di rosso (i quadrati bianchi rappresentano entrambe le possibilità) in modo che ogni terna pitagorica risulti composta da entrambi i colori. Immagine: Marijn Heule
E se i colori consentiti fossero tre e non solo due? In qual caso, credono i ricercatori, sarebbe possibile comunque trovare un numero limite al di sopra del quale le terne pitagoriche non sono più variopinte ma questa verifica richiederebbe computer ancora più potenti di Stampede e non sono, quindi, ancora attuabili.
Vera matematica o no?
Stampede ha confermato, se ancora ce n'era bisogno, l'intuizione di Ada Lovelace, la donna che scrisse il primo algoritmo informatico e che per prima riconobbe il potenziale che le "macchine analitiche" avrebbero avuto nell'analisi matematica (ne abbiamo parlato nella sezione Ieri, oggi, scienza). La rivista Nature, tuttavia, lancia un interessante questito per far riflettere sul ruolo reale di queste macchine in matematica. Le dimostrazioni portate a termine dai super computer sono corrette ma si tratta di vera matematica o piuttosto di uno sterile accumulo di dati? Nel caso di Stampede, ad esempio, siamo di fronte ad una dimostrazione frutto di una enorme potenza di calcolo ma la macchina non è riuscita a spiegare perchè proprio il numero 7825 funga da spargiacque e perché, una volta raggiunta questa cifra, non sia più possibile avere terne pitagoriche di due colori. Un caso analogo risale al 2014 quando un altro supercomputer dimostrò un caso particolare della discrepanza di Erdős, risolta poi in termini più ampi dal matematico Terence Tao. Forse anche in questo caso per rispondere ai quesiti aperti lasciati da Stampede sarà necessario il genio di una mente umana e una dimostrazione matematica old fashioned.
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Una dimostrazione da record
Il supercomputer Stampede ha portato a termine la dimostrazione più lunga al mondo, ben 200 terabyte dedicati al problema booleano delle terne pitagoriche. Ma si tratta di vera matematica?