Raccontare la ricerca sul cancro con una metafora. E farlo attraverso un disegno, una fotografia, un video o un testo. Quattro modi diversi per comunicare che la ricerca è l’unica strada per conoscere e combattere ciò che identifichiamo come una sola malattia, ma che in realtà ha mille e più facce: il cancro.
L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), insieme all’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare (IFOM) e al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per il terzo anno consecutivo, invita gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di di tutta Italia a dare fondo alla creatività attraverso il concorso «Una Metafora per la Ricerca» per creare un messaggio scritto, in video, fotografico o disegnato su cosa sia la ricerca. E che faccia riflettere gli studenti sull’importanza della scienza e della ricerca oncologica.
Il risultato di coloro che si sono cimentati con le quattro categorie, cercando di cogliere gli aspetti più affascinanti o gli angoli nascosti, o ancora gli impatti sulla società della ricerca per il cancro, è tutto condiviso in rete, sul sito scuola.airc.it, dove si possono trovare gli elaborati che partecipano al concorso di quest'anno.
Tra le 140 adesioni al concorso del 2013, solo cinque di ogni categoria andranno in finale per essere giudicati da una giuria di esperti e sperare di essere eletti miglior foto, miglior video, miglior testo e miglior disegno dell’anno. Ma anche per poter accedere a un’esperienza studio presso i laboratori FIRC a Milano, assieme al proprio docente di riferimento.
Le votaziono sul sito AIRC sono aperte a tutti e si può votare fino a lunedì 4 febbraio alle ore 17.
Inoltre, sul sito AIRC per la scuola, rinnovato recentemente, si può trovare materiale didattico sulla ricerca sul cancro, declinato sotto cinque aspetti: la biologia, la ricerca, la cura, la prevenzione e l’impegno sociale. Un kit didattico completo con schede di approfondimento e animazioni che raccontano dal micro al macro aspetti biologici e non solo di una malattia che ormai è sempre più curabile.