
All’attacco dell’acido teicoico
Gli antibiotici beta-lattamici, come le penicilline e la meticillina, agiscono colpendo il peptidoglicano, uno dei componenti chiave della parete batterica (per un ripasso sul funzionamento degli antibiotici si veda questo Come Te Lo Spiego). MRSA è un ceppo di Staphiloccoccus aureus particolarmente temibile, un superbug resistente a un’ampia classe di antibiotici e responsabile ogni anno di milioni di morti. I ricercatori dei Merck Research Laboratories hanno scoperto due nuove molecole, chiamate tarocin A e tarocin B, che permettono di aggirare questa resistenza. Tarocin A e B agiscono come inibitori di TarO, l’enzima che nei batteri catalizza il primo passaggio della sintesi dell’acido teicoico, un altro componente della parete batterica dei batteri Gram-positivi. L’acido teicoico (il cui nome deriva dal greco teīkhos, «mura fortificate») si lega a ioni magnesio e ioni sodio e conferisce maggiore resistenza alla parete batterica.
La struttura dell'acido teicoico (Immagine: Wikimedia Commons).
Tarocin A e B non hanno di per sé attività antibiotica, poiché da sole non sono in grado di uccidere i batteri. Esse aprono però la strada all’azione battericida dei beta-lattamici: inibendo la sintesi di acido teicoico, la tarocina A e la tarocina B modificano la struttura della parete batterica in modo da renderla sensibile all’attacco di antibiotici beta-lattamici ad ampio spettro.
Two is better than one
Nonostante non siano ancora stati testati sull’uomo, questi nuovi farmaci hanno già dimostrato di essere molto promettenti: come riportato nello studio pubblicato sulle pagine di Science Translational Medicine, i due farmaci (chiamati anche adiuvanti, poiché coadiuvano l’attività degli antibiotici veri e propri) sono stati in grado di eliminare oltre l’80% dei ceppi di MRSA testati e di uccidere quelli inoculati in un modello animale. Inoltre, questi farmaci non sembrano avere effetti tossici per le cellule eucariotiche, un requisito indispensabile per un loro futuro utilizzo nella pratica clinica. I ricercatori ritengono questi farmaci particolarmente promettenti perché attaccano due componenti – l’acido teicoico e il peptidoglicano – le cui vie biosintetiche sono separate. E dunque molto meno probabile che un batterio possa evolvere una forma di resistenza in grado di debellare entrambi i farmaci contemporaneamente. Per non abbassare la guardia, i ricercatori della Merck stanno comunque già testando un terzo farmaco da aggiungere al cocktail, per sconfiggere anche i batteri MRSA più caparbi. Immagine banner e box: Pixabay
