Il 5 giugno il Sole, la Terra e Venere saranno nuovamente allineati per alcune ore. Era già successo nel 2004. Succederà di nuovo tra 105 anni. Storia di un ciclo particolare e complesso
Jeremiah Horrocks, da Toxteth Park, Inghilterra. Chi era costui? Si tratta dell’astronomo inglese che osservò per primo, nel 1639, il transito di Venere davanti al Sole. Lo fece puntando il suo telescopio rudimentale contro il Sole un po’ come hanno fatto con le loro videocamere digitali milioni di persone in tutto il mondo l’8 giugno 2004, l’ultima volta che la Terra, il Sole e Venere, appunto, si sono ritrovati allineati per una manciata d’ore. Se quel giorno d’inizio estate di otto anni fa vi siete persi lo spettacolo, non disperate, perché il 5 giugno prossimo si replica. Basterà munirsi di un telescopio amatoriale oppure di una videocamera dotata di un comune filtro solare per osservare qualcosa di molto simile a quello mostrato nel video qui sotto:
Si tratta di un effetto ottico visibile per circa un minuto a partire da quando Venere entra completamente all’interno del disco solare. In questi istanti la silhouette del pianeta si deforma leggermente, fino ad assumere le sembianze di una goccia. «In generale, l’effetto goccia», continua Pasachoff, «è uno dei parametri fondamentali per capire se un oggetto esterno al Sistema Solare che transita davanti a una stella è un pianeta oppure no». Così gli studiosi guarderanno Venere dalla Terra il 5 giugno, ma poi avranno occasione di studiarla nuovamente il 20 settembre e 21 dicembre. «In autunno potremo sfruttare il Telescopio Spaziale Hubble per osservare il suo transito come lo vedremmo da Giove», spiega Pasachoff, «e poco prima di Natale, grazie alla sonda Cassini, come se abitassimo su Saturno». L’astronomo statunitense chiude con una sorta di chiamata alle armi, «perché viviamo nell’epoca d’oro dei transiti planetari e abbiamo il dovere di approfittarne». E c’è davvero da credergli, visto che Venere si rifarà viva nuovamente nel 2117.