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Vorrei dire... mi si è spostato il cervello!

Abbiamo sbagliato a collocare l’area corticale destinata alla comprensione del linguaggio? Almeno secondo uno studio pubblicato su PNAS
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La corteccia cerebrale ha un ruolo fondamentale nel comprendere le parole che ci vengono rivolte e nell’elaborare i concetti dei nostri dialoghi. Oggi si utilizzano metodi diversi rispetto al passato per studiare come funzioni il nostro cervello e secondo un nuovo studio sembra che finora abbiamo sbagliato a collocare l’area corticale destinata appunto alla comprensione del linguaggio. In passato era possibile studiare quali aree della corteccia fossero coinvolte in determinate funzioni solo vedendo le alterazioni presenti su persone con lesioni cerebrali localizzate. Alcuni pazienti dei neurologi Wernicke e Broca, siamo nel 1870, in conseguenza a lesioni gravi a carico della corteccia cerebrale presentavano menomazioni nella comprensione o nella formulazione di frasi di senso compiuto (afasie).

Area di Wernicke
Proprio per questo motivo fino a oggi l’area di Wernicke è stata considerata quella parte della corteccia collegata con la comprensione del linguaggio e la formulazione di frasi di senso compiuto. Quest’area è da sempre stata localizzata nell’emisfero cerebrale sinistro, a livello del lobo temporale, dietro all’area dedicata all’udito. L’area di Broca, invece, sovrintende alla corretta azione fonetica del parlare e si trova sempre a sinistra ma nel lobo frontale, ma davanti all’area uditiva.

 

Aree della corteccia cerebrale (Immagine: Società italiana di medicina generale)

 


Risonanza magnetica e PET
O almeno dovremmo dire fino a oggi queste aree sono state collocate lì in tutti i libri di biologia. Infatti, grazie a nuove tecniche di imaging cerebrale come la risonanza magnetica funzionale e la PET (tomografia a emissione di positroni), oggi è possibile vedere quali aree cerebrali sono coinvolte quando ascoltiamo, interpretiamo ed elaboriamo dei discorsi. In entrambi i casi vediamo accendersi letteralmente le aree corticali in attività, e sembrerebbe che l’area di Wernicke non si trovi in zone così posteriori, ma più vicino all’area di Broca, sempre a livello del lobo temporale.

Riscriviamo i libri
Josef Rauschecker della Georgetown University, a capo dello studio pubblicato su PNAS, è arrivato a quest’evidenza dopo aver preso in considerazione più di 100 studi e 1900 test tra risonanza magnetica e PET. Oltre a concentrare su questa faccenda tutta la comunità di neurologia, di fronte anche alla possibilità di dover riscrivere un paragrafo dei libri di biologia, un’ulteriore considerazione è stata fatta, di tipo evolutivo. Anche i test fatti su primati hanno messo in evidenza l’utilizzo dello stesso sito cerebrale nella comunicazione e comprensione dei vocalizzi, e questo suggerirebbe un’origine comune nello sviluppo del linguaggio di scimmie e uomo. 

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