
Probiotici nello yogurt: aiutano davvero?
Per verificare se gli effetti benefici dei probiotici sull’intestino umano fossero quelli pubblicizzati dalle marche di yogurt, ricercatori della Washington University di Saint Louis, in Missouri, hanno reclutato sette coppie di gemelli identici. A un gemello di ogni coppia è stato poi fatto mangiare yogurt addizionato con probiotici, mentre all’altro no. Risultato: la composizione della flora batterica intestinale non è cambiata di una virgola: i probiotici assunti con lo yogurt non si sono localizzati nell’intestino e non hanno minimamente influenzato la flora intestinale residente. Per ottenere maggiori dettagli, i ricercatori sono poi ricorsi a un particolare modello animale: topi gnotobiotici, cresciuti in condizioni tali da far sì che la composizione della loro flora intestinale sia quella tipica dell’intestino umano. Anche in questi topolini l’assunzione di probiotici comunemente presenti nello yogurt non ha modificato le comunità batteriche residenti. L’unica differenza rispetto a quanto visto nelle coppie di gemelli è stata data da un lieve aumento nella capacità di metabolizzare i carboidrati.Alimenti con superpoteri: è tutto oro quel che luccica?
I risultati ottenuti da questo studio hanno destato, com’era prevedibile, un certo scalpore. Soprattutto per il tipo di contesto in cui ricerche come queste si inseriscono. Seguendo un trend sempre più diffuso, nel corso degli ultimi anni le scansie dei supermercati si sono riempite di sempre più prodotti alimentari la cui assunzione avrebbe effetti benefici per la salute. Ma l’industria alimentare è stata ora chiamata a rendere conto, con dati alla mano, di questi presunti (corre il dovere dirlo) effetti salutari. Ne è un esempio il resoconto pubblicato dalla European Food Safety Agency (EFSA, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare): nel corso di tre anni di indagini sono stati messi sul banco degli imputati oltre 2700 prodotti alimentari la cui vendita era promossa sull’onda di slogan salutistici. Hanno passato indenni questa valutazione gli effetti benefici di vitamine e minerali, l’azione antiossidante dei polifenoli contenuti nell’olio d’oliva e le fibre alimentari assunte per tenere sotto controllo glucosio e colesterolo. L’EFSA ha invece espresso parere sfavorevole per tutti quei casi in cui venivano reclamizzate proprietà generiche e non supportate da validi dati scientifici: è il caso di alimenti che promettono l’aumento di "energia mentale" e "vitalità" o di prodotti che contengono probiotici e fibre, ma senza specificare quali.Probiotici: non è detta l’ultima parola
Per tornare allo studio su yogurt e probiotici, è forse necessario procedere con cautela prima di trarre conclusioni definitive. Innanzitutto, il numero di coppie di gemelli studiate è ancora troppo limitato e la composizione della flora intestinale è di fatto soggetta a tante e tali variazioni che sarebbe prematuro lasciarsi andare a generalizzazioni. Tuttavia, lo studio in topi gnotobiotici condotto dai ricercatori potrà, se approfondito, dare indicazioni più precise in futuro su quali siano gli effetti dei protobiotici sul nostro intestino. Inoltre, è da auspicare che venga chiarito quale sia l’effetto sull’intestino di persone con una flora batterica non "intatta", come accade per esempio dopo l’assunzione di antibiotici: è probabile che in questi soggetti i risultati siano diversi rispetto alle persone sane analizzate in questo studio. Per approfondire le conoscenze sulla flora batterica, puoi leggere anche: Un esercito di batteri contro l’influenza E. coli: parla l’infettivologo ____ Immagine banner: Wikimedia Commons Immagine box: Wikimedia Commons

