Le lingue e le culture indigene rappresentano un tesoro di conoscenze che possono giocare un ruolo fondamentale nel comprendere e affrontare i cambiamenti climatici su scala globale. Nonostante costituiscano solo una piccola frazione della popolazione mondiale, le comunità indigene sono i custodi dell’80% della biodiversità del pianeta e dell’85% delle aree protette. La loro ricca eredità culturale e la loro profonda comprensione delle dinamiche climatiche hanno dimostrato di essere di vitale importanza per la sopravvivenza in ambienti estremi e per la conservazione dell’ecosistema globale.
Esempi di cultura indigena e salvaguardia della biodiversità
Un esempio tangibile dell’importanza delle conoscenze indigene proviene dalle comunità inuit del Grande Nord, dove la lingua inuit offre un lessico straordinariamente dettagliato e descrittivo per il ghiaccio marino e la neve. Questi termini sono essenziali per navigare in un ambiente in cui le temperature variano da meno 40°C in inverno a 30°C in estate. La loro capacità di descrivere in modo così preciso le condizioni climatiche è vitale per la loro sopravvivenza.
Oltre a quelle inuit, molte altre comunità indigene in tutto il mondo hanno dimostrato di avere una profonda comprensione delle dinamiche climatiche locali. Ad esempio, nelle isole di Samoa, situata nella Polinesia Francese, le tribù indigene hanno sviluppato una conoscenza approfondita basata sull’osservazione del comportamento degli animali, sulla comprensione dei sistemi di formazione delle nubi e sul monitoraggio di alcune specie botaniche chiave. Questi dati hanno permesso loro di prevedere e adattarsi con successo a cambiamenti climatici improvvisi e modificazioni stagionali.
Nel distretto del Laramate in Perù, le donne indigene hanno giocato un ruolo fondamentale nell’aumentare la resilienza agricola. Attraverso pratiche agricole tradizionali come la rotazione delle colture, il riposo della terra e la selezione di semi di alta qualità, hanno ottenuto rendimenti agricoli più elevati e diversificati, dimostrando una maggiore resistenza alle intemperie.
Un altro esempio significativo proviene dalla penisola dello Yucatan in Messico, dove le comunità indigene hanno contribuito a preservare la foresta tropicale attraverso la ripopolazione dell’ape Melipona beecheii, una specie di ape fondamentale per l’ecosistema locale. Questo sforzo ha avuto successo quando approcci più tradizionali avevano fallito.
Preservare la cultura indigena come forma di giustizia
Preservare l’integrità culturale dei popoli tribali richiede il riesame di ingiustizie storiche e il rispetto dei diritti delle comunità indigene. Un esempio, in tal senso, arriva dalla sentenza “Stati Uniti contro Oregon”. La decisione del giudice della corte distrettuale Robert Belloni in questo caso ha limitato l’autorità statale di regolamentazione sulla pesca lungo il fiume Columbia, e ha ritenuto che alle tribù fossero riservati i diritti esclusivi su metà del pesce pescato nelle zone di pesca indigene. Grazie a questa sentenza, le tribù che hanno firmato il Trattato del fiume Columbia sono state in grado di coordinare meglio i piani di gestione della pesca del fiume Columbia per migliorare e ricostruire le risorse ittiche del fiume.
I processi giudiziari, tuttavia, riescono più spesso a far ottenere guadagni incrementali piuttosto che cambiamenti strutturali e l’inclusione delle comunità indigene nel processo decisionale rimane una battaglia lenta e in salita. I gruppi tribali continuano a incontrare ostacoli, ad esempio, nell’accesso ai negoziati sul Trattato del fiume Columbia e nelle lotte correlate, inclusa la riconquista delle terre ancestrali che sono state espropriate o privatizzate.
Nonostante l’importanza crescente riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale alle conoscenze indigene persistono ancora delle sfide. Alcuni scienziati si chiedono se queste conoscenze siano affidabili o se siano semplicemente aneddotiche. Tuttavia, è importante comprendere che la conoscenza indigena si basa su osservazioni, esperienze e riflessioni accumulate nel corso di generazioni, costituendo un corpus complesso e dettagliato di informazioni.
Cultura indigena o scienza “tradizionale”?
Nonostante la sua iniziale tendenza al conservatorismo scientifico, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) sta cercando sempre più di integrare la conoscenza indigena nei suoi rapporti di valutazione. Tuttavia, l’integrazione efficace di queste due prospettive rimane una sfida.
Una delle principali sfide nella collaborazione tra scienza occidentale e conoscenza indigena è la mancanza di un linguaggio comune. La comunicazione e la condivisione delle conoscenze sono spesso ostacolate dalla mancanza di una terminologia condivisa. Tuttavia, alcuni ricercatori stanno cercando di superare questa sfida attraverso l’approccio del "Two-Eyed Seeing", che cerca di unire i punti di forza delle due prospettive.
Un altro aspetto cruciale è il ruolo delle lingue indigene nel legame tra le comunità e l’ambiente circostante. Queste lingue svolgono un ruolo fondamentale nell'integrare la conoscenza tribale con l’ecosistema. Le lingue indigene non solo permettono alle comunità di esprimere la loro cultura, ma contribuiscono anche a mantenere vivo il legame uomo-ambiente.
In Alaska, ad esempio, studi hanno dimostrato come il rapido cambiamento ambientale influenzi le pratiche linguistiche delle comunità indigene. I divari generazionali nella fluidità delle lingue del patrimonio indigeno hanno un impatto sulla sicurezza e l’efficacia delle attività tradizionali legate al suolo e all’ambiente. Le lingue indigene come l’Iñupiaq e il Yupik sono fondamentali per la resilienza socio-culturale, perché incorporano il passato ma sono anche intrinsecamente dinamiche.
Dal punto di vista etico, è fondamentale riconoscere il ruolo delle popolazioni indigene nelle questioni ambientali. I principi sottolineati dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo di Rio de Janeiro evidenziano la necessità di coinvolgere le popolazioni indigene nella definizione delle politiche ambientali e nello sviluppo sostenibile.
In conclusione, la conoscenza indigena rappresenta una risorsa inestimabile per affrontare i cambiamenti climatici. Oltre a offrire approcci pratici per adattarsi alle condizioni climatiche mutevoli, contribuisce anche a promuovere un legame profondo tra le comunità indigene e il loro ambiente. La collaborazione tra scienza occidentale e conoscenza indigena è essenziale per affrontare in modo completo e sostenibile le sfide climatiche future. Questo impegno non è solo un obbligo etico, ma una via essenziale per il futuro del nostro pianeta.
immagine di copertina: Monica Volpin via Pixabay