Quando gli impulsi elettrici attraversano il cuore, una parte della corrente elettrica si trasmette dalla superficie del cuore ai liquidi corporei e, tramite essi raggiunge la superficie del corpo. Questa corrente può essere misurata applicando sulla superficie corporea degli elettrodi e collegandoli a uno strumento di registrazione; il risultato della lettura del passaggio degli impulsi elettrici nel cuore è l’elettrocardiogramma (ECG), uno strumento diagnostico importante per stabilire la capacità del cuore di generare e trasmettere gli impulsi (figura 14).
Il tracciato elettrocardiografico è composto di linee che si ripetono sempre uguali e sono ben distinte: l’onda P (la prima visibile nel tracciato che corrisponde alla contrazione degli atri), il complesso QRS (corrispondente alla contrazione dei ventricoli, contemporanea al rilassamento degli atri) e l’onda T (che corrisponde al rilassamento dei ventricoli). La lettura dell’ECG, in particolare l’ampiezza delle onde e la distanza tra una e l’altra, fornisce delle indicazioni sulla contrattilità del cuore e sul suo sistema di conduzione. Ogni ripetizione di sequenza P-QRS-T corrisponde un ciclo cardiaco.