Spostiamo rapidamente avanti e indietro l’estremità di una molla: le spire prima si avvicinano, poi si allontanano, per poi tornare nella posizione iniziale. La perturbazione si propaga in direzione orizzontale, verso destra, lungo la molla (figura 1).
Ogni spira oscilla prima a destra poi a sinistra e infine torna nella posizione iniziale. Il punto P della figura precedente ha proprio questo moto.
Abbiamo creato un’onda che avanza lungo la molla.
Tuttavia, il moto dei singoli elementi è parallelo a quello complessivo dell’onda e non perpendicolare, come accadeva nelle onde sull’acqua e lungo una corda. Questo tipo di onda si chiama onda longitudinale, perché gli spostamenti del materiale avvengono nel verso della lunghezza della molla (figura 2).
Un’onda è:
- trasversale quando gli elementi del mezzo materiale si spostano perpendicolarmente al moto dell’onda;
- longitudinale quando gli elementi del mezzo materiale si spostano parallelamente al moto dell’onda.
Nella molla possono propagarsi onde longitudinali, se muoviamo l’estremità avanti e indietro, oppure onde trasversali, se muoviamo l’estremità perpendicolarmente alla molla. Le onde sismiche sono sia longitudinali sia trasversali, mentre quelle sonore sono longitudinali.