Maria Chiara ha scritto:
Non riesco a scrivere la formula di struttura del diossido di azoto, NO2.
Se l'azoto fa un doppio legame con uno degli ossigeni e un legame dativo con l'altro ossigeno rimane sull'azoto un solo elettrone solitario e non un doppietto: è possibile una formula di struttura così?
Ecco la risposta:
La molecola del diossido di azoto ha effettivamente un elettrone solitario o, come spesso si dice, un elettrone spaiato. Lo dimostra il fatto che il diossido di azoto è una sostanza paramagnetica.
La formula di struttura da te proposta è quindi corretta. Per evidenziare la presenza nella molecola di un elettrone spaiato si usa disegnare un puntino in prossimità del simbolo dell’elemento; in questo caso:
•NO2
È proprio questo elettrone spaiato che rende il diossido di azoto molto reattivo. Esso, per esempio, può unirsi con un’altra molecola di diossido e formare il dimero, N2O4:
O2N• •NO2
Non ti deve meravigliare il fatto che esistano molecole con un elettrone spaiato, cioè con un numero dispari di elettroni. Tali specie, che sono note con il nome di radicali, sono abbastanza frequenti in natura: negli strati superiori dell’atmosfera, per esempio, contribuiscono alla formazione e alla decomposizione dell’ozono, oppure, nei cibi, provocano l’irrancidimento dei grassi.
Anche il monossido di azoto è un radicale: possiede, infatti, 11 elettroni di valenza (5 dell’azoto + 6 dell’ossigeno) e lo rappresentiamo con la formula seguente:
•NO
Una curiosità: il monossido di azoto è presente nei nostri neuroni dove funge da neurotrasmettitore, cioè trasmette i segnali nervosi attraverso le sinapsi.