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Paura della matematica? Colpa anche della genetica

Uno studio effettuato su centinaia di coppie di gemelli rivela che, oltre ai fattori ambientali, l'ansia per la matematica dipende anche da fattori genetici.
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Poche materie scolastiche hanno l’effetto ansiogeno della matematica. La paura che si prova di fronte a un calcolo, a un problema o a un’equazione da risolvere può essere così forte da generare in un individuo un effetto paragonabile a quello di una martellata sul dito. Recenti studi di risonanza magnetica funzionale lo confermano: nel cervello di una persona ansiosa alle prese con un compito di matematica aumenta l’attività dell’insula posteriore, un’area collegata alla percezione del dolore fisico e alla sensazione di pericolo imminente. Bisogna precisare però che l’accensione di questi circuiti si verifica prima e non durante la performance, quindi non è tanto la matematica in sé a scatenare il panico, quanto l’idea di cimentarsi coi numeri. Ma cosa provoca tutta questa apprensione, che a volte sfocia in una vera e propria matofobia? Uno studio di qualche anno fa dell’Università di Chicago disponibile in pdf si è concentrato sui fattori ambientali, suggerendo che l’ansia per la matematica sia contagiosa. Nelle scuole elementari, dove il 90% del corpo docente è di genere femminile, le bambine potrebbero assimilare la stessa ansia e insicurezza delle insegnanti riguardo alle proprie competenze. I giovani studenti tendono infatti a prendere come modello gli adulti dello stesso sesso, e avere un’insegnante ansiosa nei confronti della matematica potrebbe rafforzare lo stereotipo di una maggior predisposizione dei maschi per questa disciplina, e di un primato femminile nelle materie umanistiche.  
Una miniatura nella lettera capitale P di una traduzione degli Elementi di Euclide del XIV secolo. Raffigura una donna munita di squadra e compasso che insegna  geometria a un gruppo di studenti, presumibilmente monaci. Poiché nel Medioevo raramente le donne avevano accesso all'istruzione, e ancor meno alla docenza, è probabile che il personaggio sia una personificazione della geometria (Immagine: Wikimedia Commons)
Una nuova ricerca pubblicata online sul Journal of Child Psychology and Psychiatry tira in ballo anche i fattori genetici, e propone di riconsiderare l’approccio alle difficoltà scolastiche in matematica. Secondo gli autori, psicologi dell’Ohio State University, alcune persone sarebbero più predisposte a temere questa disciplina non solo a causa di esperienze negative, ma anche per un rischio genetico legato sia alla tendenza all’ansia, sia alle abilità matematiche. La ricerca ha coinvolto 216 gemelli identici e 298 gemelli eterozigoti dello stesso sesso che hanno partecipato al Western Reserve Reading and Math Projects, uno studio a lungo termine sui gemelli in corso nello stato dell'Ohio.  
La ricerca dell'Ohio State University ha coinvolto centinaia di gemelli per valutare il ruolo dell'ambiente e dei fattori genetici sull'ansia per la matematica (Immagine: Ohio State University)
I bambini sono entrati nel progetto alla scuola materna o in prima elementare e sono stati sottoposti a un massimo di otto visite a domicilio. Questo studio includeva i dati delle ultime due visite, quando i gemelli avevano tra i 9 e i 15 anni. In tutti i bambini sono state valutate l’ansia per la matematica, l'ansia generale, il problem solving matematico e la comprensione della lettura. I ricercatori hanno poi usato strumenti statistici per individuare eventuali differenze tra i gemelli omozigoti ed eterozigoti nelle diverse prestazioni, e trarre conclusioni sul ruolo dei fattori genetici e di quelli ambientali. È risultato che nel 40% dei casi le differenze individuali nell’ansia per la matematica erano riconducibili a fattori genetici, mentre in gran parte degli altri casi erano spiegabili con i diversi ambienti (scuola, famiglia) che i gemelli avevano sperimentato. «I fattori genetici possono aggravare o ridurre il rischio di fare male in matematica», ha detto Stephen Petrill, professore di psicologia all’Ohio State University e autore principale dello studio. «Se si hanno questi fattori di rischio genetici per l’ansia e poi si vivono esperienze scolastiche negative, può diventare molto più difficile imparare la matematica. È qualcosa di cui bisogna tener conto quando si pianificano interventi per gli alunni in difficoltà». Immagine banner in evidenza: Shutterstock Immagine Box in homepage: Wikimedia Commons
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