Una miniatura nella lettera capitale P di una traduzione degli Elementi di Euclide del XIV secolo. Raffigura una donna munita di squadra e compasso che insegna geometria a un gruppo di studenti, presumibilmente monaci. Poiché nel Medioevo raramente le donne avevano accesso all'istruzione, e ancor meno alla docenza, è probabile che il personaggio sia una personificazione della geometria (Immagine: Wikimedia Commons)
Una nuova ricerca pubblicata online sul Journal of Child Psychology and Psychiatry tira in ballo anche i fattori genetici, e propone di riconsiderare l’approccio alle difficoltà scolastiche in matematica. Secondo gli autori, psicologi dell’Ohio State University, alcune persone sarebbero più predisposte a temere questa disciplina non solo a causa di esperienze negative, ma anche per un rischio genetico legato sia alla tendenza all’ansia, sia alle abilità matematiche.
La ricerca ha coinvolto 216 gemelli identici e 298 gemelli eterozigoti dello stesso sesso che hanno partecipato al Western Reserve Reading and Math Projects, uno studio a lungo termine sui gemelli in corso nello stato dell'Ohio.
La ricerca dell'Ohio State University ha coinvolto centinaia di gemelli per valutare il ruolo dell'ambiente e dei fattori genetici sull'ansia per la matematica (Immagine: Ohio State University)
I bambini sono entrati nel progetto alla scuola materna o in prima elementare e sono stati sottoposti a un massimo di otto visite a domicilio. Questo studio includeva i dati delle ultime due visite, quando i gemelli avevano tra i 9 e i 15 anni.
In tutti i bambini sono state valutate l’ansia per la matematica, l'ansia generale, il problem solving matematico e la comprensione della lettura. I ricercatori hanno poi usato strumenti statistici per individuare eventuali differenze tra i gemelli omozigoti ed eterozigoti nelle diverse prestazioni, e trarre conclusioni sul ruolo dei fattori genetici e di quelli ambientali.
È risultato che nel 40% dei casi le differenze individuali nell’ansia per la matematica erano riconducibili a fattori genetici, mentre in gran parte degli altri casi erano spiegabili con i diversi ambienti (scuola, famiglia) che i gemelli avevano sperimentato.
«I fattori genetici possono aggravare o ridurre il rischio di fare male in matematica», ha detto Stephen Petrill, professore di psicologia all’Ohio State University e autore principale dello studio. «Se si hanno questi fattori di rischio genetici per l’ansia e poi si vivono esperienze scolastiche negative, può diventare molto più difficile imparare la matematica. È qualcosa di cui bisogna tener conto quando si pianificano interventi per gli alunni in difficoltà».
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