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H7N9: una scenografia già pronta

Sarà perché i film che parlano di una possibile pandemia virale sono di moda, sarà perché grazie alla comunicazione online i resoconti epidemiologici sono sempre più accurati, ma la storia dei pazienti cinesi colpiti in questi giorni dall’epidemia del virus H7N9 sembra la scenografia di un thriller. Solo che si tratta di realtà.
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Sarà perché i film che parlano di una possibile pandemia virale sono di moda, sarà perché grazie alla comunicazione online i resoconti epidemiologici sono sempre più accurati, ma la storia dei pazienti cinesi colpiti in questi giorni dall’epidemia del virus H7N9 sembra la scenografia di un thriller. Solo che si tratta di realtà.

Grazie allo strumento Google Maps è possibile infatti leggere in tempo quasi reale l’andamento epidemiologico del nuovo ceppo di influenza aviare che sta colpendo la Cina. Il paziente zero era un anziano signore di 87 anni di Shanghai. La sua malattia polmonare è comparsa dopo il contatto con dei volatili infetti. Il virus H7N9 è stato isolato, infatti, a partire da alcuni piccioni presenti in un mercato avicolo della stessa città. Anche i due figli si sono ammalati, e uno di loro è morto insieme al padre. Se guardiamo su Google Maps i casi di malattia conclamata vediamo che sono concentrati soprattutto alla zona di Shanghai, con casi isolati nella zona a ovest e a nord della città, nella regione di Jiangsu.

 

(Google Maps come strumento di epidemiologia. Immagine: South China Morning Post)

Colpite tutte le fasce di età
Leggendo le storie delle persone colpite, veniamo a sapere che sono soprattutto quelle di età media (30 - 55 anni) a essere state interessate, forse anche per la modalità di trasmissione, ovvero per contatti con pollame durante la vendita o la macellazione. Colpisce la presenza di un unico bambino di 4 anni, di Shanghai, al momento in ospedale. Lo strumento di comunicazione che ci fa conoscere le storie di queste persone è veramente molto utile per gli epidemiologi. In questo modo possono studiare meglio gli spostamenti delle persone infette e anche le modalità del contagio. Sul sito dell’OMS leggiamo che, a oggi, sono 24 le persone colpite: 7 le morti accertate, ma ben 600 le indagini su persone che si sono trovate in situazioni a rischio, per contatti o luoghi frequentati.

H7N9, una nuova epidemia
Cosa si sa del virus H7N9 responsabile di questa situazione? Si tratta di un virus influenzale aviario che normalmente circola tra uccelli selvatici, che solamente ora si è adattato a vivere a temperature più basse rispetto a quelle degli uccelli, riuscendo a moltiplicarsi bene nei polmoni dei mammiferi. Infatti il contagio avviene per inalazione di goccioline infette provenienti da uccelli che presentano il virus. Al momento non sembra possibile la trasmissione da uomo e uomo, ma il contagio avviene per stretto contatto con polli o con altri volatili infetti, come avviene nei mercati, negli allevamenti o nei macelli. Dal 1996 al 2012 diversi virus del tipo H7 sono stati isolati in epidemie umane sporadiche in Italia, come anche in Olanda, Inghilterra, USA, Canada e Messico. Per il ceppo H7N9 si tratta però di una prima volta.

Vendita al dettaglio di pollame presso un mercato cinese. (Immagine: Padmanaba01/Flickr CC BY-SA 2.0)

Perché un’epidemia H7N9 ora
In questi giorni un team di esperti dell’OMS sta studiando il nuovo ceppo virale isolato dalle persone infette per saperne di più, e per confrontarlo con quello isolato dai piccioni di Shanghai. Secondo Brian Kimble, virologo dell’Università del Maryland, alcune sequenze del genoma virale isolato dai pazienti farebbe pensare a un riassortimento con un altro ceppo virale, H9N2, e questo cambiamento genetico sarebbe responsabile dell’adattamento del virus H7N9 ai tessuti umani. Comunque lo stesso Kimble avverte che gli studi sono ancora in corso, ed è presto per trarre delle conclusioni. Lo stesso vale per parlare di percentuali di mortalità: è vero che al momento 7 morti su 24 sono impressionanti, ma i numeri di isolamento del virus da persone infettate sono troppo bassi per fare delle stime. Le persone che sono venute a contatto con il virus e hanno presentato pochi o nessun sintomo potrebbero essere migliaia. Non ci resta che attendere gli sviluppi e leggere le notizie più aggiornate sul sito dell’OMS.

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