- saperi degli studenti con progettazioni innovative di domande e test;
- competenze anche trasversali con l’uso di nuove rubriche valutative snelle e efficaci:
- sfera degli atteggiamenti con valutazioni continuative e informali.
In questo video presente nel sito Idee per insegnare in digitale di Zanichelli Editore trovi alcune riflessioni su come strutturare le verifiche orali.
Nella valutazione per competenze, focalizzata sulla capacità dello studente di trasferire le sue conoscenze in nuovi contesti e di concretizzarle nella realizzazione di un prodotto originale - di solito digitale - la difficoltà più grande resta sempre la progettazione e l’uso di rubriche di valutazione semplici e maneggevoli.
Ci viene incontro con estrema semplicità e efficacia una nuova forma di rubrica, detta a punto singolo, che al posto delle numerose celle presenti nelle tradizionali rubriche olistiche e analitiche, riportate qui e qui nel caso di un esempio leggero di una colazione a letto presenta una sola colonna centrale di criteri declinati su un livello medio buono di prestazione. Le colonne di sinistra e di destra, a campi aperti, sono utili al docente per dare riscontri rispettivamente sui punti da migliorare e sui punti di forza presenti.
Va ricordato che una rubrica valutativa è innanzitutto uno strumento da condividere - o addirittura da progettare insieme - con lo studente. È un mezzo per evidenziare le aspettative che il docente ha nei confronti del compito dello studente. Per questo motivo non solo deve essere di facile produzione per il docente, ma anche e soprattutto di facile lettura per lo studente, con chiari e mirati feedback che lo orientino sui percorsi di miglioramento o di consolidamento da attuare.
Diverse ricerche (riportate dall’esperta di didattica Jennifer Gonzalez nel suo blog da cui sono tratti questi esempi), dimostrano l’efficacia della rubrica a punto singolo nel miglioramento degli apprendimenti e delle prestazioni degli studenti.
Una variante sintetica della rubrica a punto singolo (“la versione rivisitata”) permette al docente di attribuire valutazioni numeriche (da 1 a 4 o da ‘livello base’ ad ‘avanzato’) raggruppando lo spazio per i feedback in un unico elemento finale. Ciò facilita la stesura dei riscontri e dei consigli formativi in un unico spazio più facile da redigere e più chiaro da leggere. Per tutti questi motivi questo nuovo tipo di rubrica merita sicuramente di essere sperimentata anche a distanza e nel caso di sviluppo dei temi trasversali dell’educazione civica e dell’Agenda 2030 che richiedono strumenti semplici di comunicazione e raccordo tra docenti di discipline diverse.
Per approfondire i temi trasversali alle varie discipline che toccano l'educazione civica e le tematiche della Agenda 2030, puoi consultare il sito che Zanichelli L'educazione civica per l'Agenda 2030, dedicato a questi argomenti di grande attualità.
Infine, la valutazione della sfera degli atteggiamenti dello studente evidenzia gli aspetti motivazionali che la valutazione porta con sé. Molti di noi l’hanno usata informalmente nella didattica a distanza del primo e inaspettato lockdown, quando ci siamo trovati un po’ forzatamente a valorizzare gli approcci degli studenti alla lezione, la loro partecipazione attiva, l’attenzione, la capacità di fornire contributi personali e di consegne puntuali e curate. Tutti indicatori che di solito vengono valorizzati e incoraggiati a posteriori, a parole o con dei ‘più’ sul registro, e che invece sono diventati nel periodo di maggior emergenza criteri valutativi spesso concordati nei consigli di classe.
Si è attuata così implicitamente e con molti casi di successo la raccomandazione dell’Unesco di attuare una valutazione continuativa, un mix di approcci sommativi e formativi che mira allo sviluppo dell’identità personale dello studente nella sua globalità, «attraverso la raccolta periodica e sistematica di informazioni relative ai progressi non solo nell’ambito cognitivo, ma anche in quello affettivo relazionale o psicomotorio. Prestando attenzione non solo sviluppo del pensiero ma anche a quello dei comportamenti o atteggiamenti, dei tratti della personalità, della motivazione e degli interessi degli studenti e alle loro capacità pratiche e produttive». La somma dei diversi tipi di valutazione prende il nome di valutazione diffusa.
Puoi approfondire i meccanismi della valutazione diffusa sul sito web Idee per insegnare in digitale, guardando due video dedicati all'argomento che trovi qui e qui.
Il digitale in questo discorso è a latere, permette di facilitare le valutazioni indicate con questionari rapidi e interattivi (quali Google Moduli o Microsoft Form) o di abbinare griglie di valutazione ai compiti digitali in classi virtuali (come in Google Classroom) o ancora di supportare l’autovalutazione e l’approccio per padronanza (come in ZTE Zanichelli) fornendo occasioni iterate di esercitazioni sui saperi fondamentali e sulle abilità irrinunciabili per garantire il raggiungimento di una soglia di conoscenza da parte dello studente.
Perciò, parafrasando Charlie Brown, quando la vita, ci auguriamo presto, ci riproporrà le vecchie domande note, speriamo nel frattempo di aver raccolto e messo da parte tante buone nuove risposte.