Aveva fatto capolino per la prima volta nel 2010 in Russia ma ora sono arrivate le prime conferme indipendenti: l'elemento col numero atomico 117 è stato creato in Germania dalla Società per la ricerca sugli ioni pesanti (GSI).
La creazione del nuovo "peso massimo" della tavola periodica, del 40% più pesante del piombo, non è stata affatto semplice ed è stata possibile solamente grazie a una collaborazione scientifica internazionale. Quattro anni fa l'Oak Ridge National Laboratory (USA) aveva cominciato a produrre il rarissimo isotopo berkelio-239 (numero atomico 97) bombardando per 16 mesi del curio (numero atomico 96) con un intenso fascio di neutroni. Ogni tanto un neutrone veniva "catturato" da un atomo di curio, che si stabilizzava per decadimento beta negativo, trasformando un altro dei suoi neutroni in un protone con emissione di un elettrone e un antineutrino, creando così il berkelio. Alla fine di questo lungo processo l'Oak Ridge National Laboratory è riuscito ad accumulare 25 milligrammi del preziosissimo elemento: metà è stata spedita al Flerov Laboratory for Nuclear Research di Mosca (dove l'elemento 117 era spuntato la prima volta) e metà è stato invece inviato all'Istituto per la chimica nucleare dell'Università Johannes Gutenberg di Mainz. In questa importantissima tappa dell'esperimento gli scienziati hanno preparato il berkelio per essere maneggiato e inserito nell'acceleratore del GSI, cospargendone un purissimo strato su sottili fogli di titanio.
Come abbiamo spiegato nel nostro Come te lo spiego, ci sono due modi per ottenere un nuovo elemento in laboratorio: bombardando di neutroni un altro elemento (come nel caso del berkelio), o dalla fusione di due atomi più leggeri. Gli scienziati hanno usato questa seconda strada e usando l'acceleratore del GSI UNILAC hanno indirizzato sul berkelio intensi fasci ioni calcio-48 (numero atomico 20), nella speranza di ottenere la fusione e raggiungere gli agognati 117 protoni.
Gli elementi superpesanti sono però estremamente instabili e l'elemento 117 in particolare ha una emivita di appena 50 millisecondi: per scovarlo gli scienziati hanno quindi dovuto guardare con uno speciale rivelatore alla sequenza di elementi più leggeri che ha lasciato dietro di sé, in particolare il dubnio-270 (numero atomico 105), già rilevato quattro anni prima dagli scienziati russi.
Con questa conferma indipendente, presentata sulle pagine di Physical Review Letters la strada verso la tavola periodica è ormai spianata: i colleghi della comunità scientifica controlleranno minuziosamente i dati e se non non ci saranno dubbi il nuovo nome e il simbolo dell'elemento con N = 117 sarà come da rito pubblicato sulla rivista Pure and Applied Chemistry.
Immagine in evidenza: Kwei-Yu Chu/LLNL via American Physical SocietyImmagine box: GSI Helmholtzzentrum für Schwerionenforschung GmbH