L’inquietante parabola dell’amianto e i rischi per la salute associati all’utilizzo dei PFAS sono i protagonisti della undicesima puntata di Voci in Agenda. Nel primo podcast ascoltiamo la storia del materiale che per decenni ha rivoluzionato il mondo dell’edilizia prima di essere messo definitivamente al bando; nel secondo andiamo alla scoperta dei PFAS, sostanze chimiche impiegate in diversi settori produttivi, finite di recente sotto i riflettori per le conseguenze che il loro utilizzo avrebbe sulle persone e gli ecosistemi.
1. Asbesto, amianto, Eternit
Era utilizzato nelle canne fumarie, nei pavimenti di linoleum e nelle pareti divisorie da interni. Negli elettrodomestici, nei serbatoi, nelle tubature degli acquedotti. Ma anche in impianti industriali come centrali termoelettriche, nella produzione di componentistica elettrica e in impianti elettrici, nella produzione delle pastiglie dei freni dei mezzi a motore, nei pannelli fonoassorbenti. Ma è nel campo dell’edilizia che l’amianto, o asbesto, l’ha fatta da padrone per tutto il Ventesimo secolo. A partire da quando, all’inizio del Novecento, un’azienda svizzera di nome Eternit brevettò il cementoamianto, il materiale che venne utilizzato per decenni nella costruzione di mattoni e lastre impiegate nei tetti e nei capanni. Un successo industriale clamoroso, dovuto alla facilità di estrazione di questa famiglia di minerali, alla loro duttilità e varietà di impiego.
Fino a qui tutto bene, verrebbe da dire. Se non fosse che già a partire dagli anni Venti del secolo scorso emersero chiaramente pesanti indizi dei danni che le fibre di amianto provocavano nei polmoni di chi lavorava questo materiale. Quando gli effetti sulla salute dei lavoratori, ma non solo, divennero chiari a tutti era già troppo tardi, sia per la pervasività del materiale, sia per le conseguenze in termini di vite umane che le comunità stavano già pagando. Soprattutto in Italia, dove Eternit aveva da decenni molti stabilimenti, il più grande dei quali a Casale Monferrato, in Piemonte. E proprio il caso di Casale Monferrato darà vita a uno dei processi sul diritto alla salute dei lavoratori più importanti della storia italiana. Un processo che giunge fino ai nostri giorni e costituisce un precedente fondamentale per la giustizia ambientale nel nostro Paese.
2. Occhi puntati sui PFAS
Involucri per il cibo, padelle antiaderenti, dispositivi medici, batterie, cellulari, vestiti, cartoni della pizza. Questi sono solo alcuni degli oggetti in cui si trovano i PFAS, una classe di sostanze chimiche impiegate per la produzione di materiali antimacchia e idrorepellenti. Si tratta di un numero sterminato di sostanze, ancora oggi difficilmente enumerabile, che sono ormai diffuse in tutto il mondo. A causa della loro stabilità possono permanere nell’ambiente migliaia di anni, mettendo a rischio la salute degli ecosistemi e anche la nostra. Nei mesi scorsi un’inchiesta chiamata The Forever Pollution Project ha fornito la prima mappa dei siti europei contaminati da PFAS, accendendo l’attenzione dell’opinione pubblica sui rischi associati all’impiego di queste sostanze.
Gianluca Liva, giornalista ambientale di Radar Magazine, è stato insieme a decine di colleghi in giro per l’Europa uno degli autori dell’inchiesta sui PFAS. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare nel dettaglio che cosa sono queste sostanze, quali rischi comportano per la nostra salute e qual è oggi la situazione nel nostro Paese.
Fibre di amianto antofillite fotografate con un miscroscopio a scansione elettronica (immagine: Wikipedia)